Un meccanismo autoimmune alla base della SLA

Un meccanismo autoimmune alla base della SLA. Ogni nuova notizia che riguarda la ricerca rappresenta un filo di speranza per chi convive con una malattia come la SLA.  Da anni si cercano di capire i meccanismi alla base della SLA, restando poco chiari, clicca qui. Si ipotizzava un ruolo del sistema immunitario nella malattia, ma negli ultimi mesi, una scoperta ha portato ad avere risposte concrete.  Di conseguenza, potrebbe aprirsi la strada verso nuove prospettive terapeutiche. 

Un meccanismo autoimmune sarebbe alla base della SLA: i risultati di una recente ricerca internazionale 

Un nuovo studio internazionale, recentemente pubblicato sulla rivista Nature clicca qui, ha indicato che la SLA potrebbe essere favorita da un meccanismo autoimmune. La ricerca è nata dalla collaborazione tra diversi centri di ricerca, ma è stata coordinata dal prof. Alessandro Sette del La Jolla Institute for Immunology di San Diego in California e dal prof. David Sulzer del Columbia University Irving Medical Center di New York. 

In particolare, durante lo studio i ricercatori hanno analizzato campioni di sangue di pazienti con la SLA confrontandoli, con quelli di soggetti sani. Si è osservato che alcuni pazienti con la SLA presentano una risposta anomala del sistema immunitario contro la proteina C9orf72 . La causa di questa risposta anomala sono alcuni linfociti T CD4+, detti anche helper. Cellule che tendenzialmente sono responsabili della protezione verso virus e batteri. 

Tuttavia, sembra che quest’ultimi riconoscano frammenti di proteina C9orf72 come un corpo estraneo, attaccandola e rilasciando sostanze chimiche, come l’interleuchina-5 e l’interleuchina-10. Queste sostanze influenzano in particolar modo il decorso della malattia. 

Più precisamente, lo studio ha notato che nei malati in cui i linfociti T CD4+ sono particolarmente attivi contro C9orf72, la malattia tende a progredire in maniera più rapida. Mentre, quando la risposta immunitaria è più bilanciata, con un aumento di sostanze antinfiammatorie il decorso è più lento. Questo suggerisce che la progressione della SLA potrebbe dipendere dall’equilibrio tra risposta infiammatoria e contro-infiammatoria.

Una nuova prospettiva sulla SLA  

In sostanza, parlare di origine autoimmune della SLA significa che il sistema immunitario in alcune forme e/o in alcune fasi della SLA potrebbe amplificare il danno neuronale accelerando la progressione dei sintomi.  E’ altrettanto importante sottolineare che, l’ipotesi di modulare l’immunità delle cellule T, potrebbe diventare un obiettivo terapeutico aprendo la strada a possibili trattamenti mirati. 

Ovviamente si tratta di una scoperta importante, ma ancora agli inizi. Prima di parlare di nuove terapie, sarà necessario fare ulteriori studi per comprendere in quali pazienti la componente autoimmune è più rilevante. Inoltre, la ricerca continuerà a capire come identificare in maniera precoce questa componente e valutare quali strategie saranno più efficaci e sicure. 

Per chi vive ogni giorno con la SLA e per i loro caregiver, novità scientifiche come queste, rappresentano un invito a credere nella scienza ed è anche un’occasione per sostenerla, partecipando ad esempio ai trial clinici, clicca qui per sapere di più. 

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