Antonio, 66 anni, vive a Sambuceto, in provincia di Chieti, con sua moglie Diana. La loro è una storia di coraggio e resilienza di fronte alla SLA, una forma a decorso lento che, nonostante le difficoltà, non ha spezzato il loro spirito. Con l’aiuto costante della sua famiglia, Antonio affronta ogni giorno con grande forza, senza mai arrendersi.

I primi sintomi e la diagnosi di SLA per Antonio

La storia di Antonio inizia nel 2018, quando avverte una difficoltà nel camminare, un fastidio al piede sinistro. Inizialmente, pensa sia un problema alla schiena o al nervo sciatico, già avuto in passato. Il suo lavoro presso uno stabilimento balneare, che lo tiene costantemente in movimento, sembra nascondere i sintomi. La situazione cambia nel 2021, quando Antonio in pensione. Con la nuova routine e un minor movimento, i dolori si accentuano e compaiono i primi tremori e le fascicolazioni alle mani.

Antonio si attiva per gli accertamenti, rivolgendosi ad un ortopedico e iniziando l’attività di ginnastica posturale. Durante le sedute, è proprio la fisioterapista a suggerire una consulenza neurologica. Dopo una visita e un’elettromiografia, nel 2022 arriva la diagnosi di atrofia muscolare spinale progressiva presso l’ospedale di Chieti. Si tratta di una forma di SLA lenta e silenziosa, che non stravolge subito la quotidianità, ma la cambia gradualmente.

L’impatto della malattia 

La diagnosi di SLA porta con sé molte difficoltà. Antonio smette di guidare, per la sua sicurezza e quella degli altri, e spesso cade a causa dei piedi cadenti, tanto da doversi muovere con un deambulatore o una sedia a rotelle. Nonostante le sfide motorie, non ha ancora perso la capacità di deglutizione e la respirazione.

Nella sua lotta quotidiana, Antonio non è solo, ma è supportato da sua moglie Diana, il suo più grande sostegno. La diagnosi è stata un duro colpo per Diana, ma non si è tirata indietro nel suo ruolo di caregiver. Antonio racconta che sua moglie è presente in ogni momento, lo aiuta a lavarsi, a vestirsi e a muoversi, anche durante la notte. Per una persona iperattiva e autonoma come Antonio, è difficile dover chiedere aiuto. Il timore di sentirsi osservato lo ha portato a chiudersi in se stesso. La paura costante di cadere e l’ansia di non riuscire a compiere le sue azioni quotidiane non gli permettono di dimenticare  il momento in cui ha ricevuto la diagnosi di SLA. Una grande difficoltà che lo riportano nuovamente ad accettare la sua condizione, dandosi molta forza e coraggio.

Il supporto della famiglia: la forza di Diana e dei suoi figli

Diana racconta quanto sia stato difficile, inizialmente, accettare la situazione, provando rabbia e frustrazione. Ma come moglie ha capito subito di dover essere una roccia per suo marito. Ha preso in mano la situazione, dando coraggio ad Antonio e spingendolo a vivere, uscire e non arrendersi. La malattia ha cambiato radicalmente la loro vita. Prima erano liberi e autonomi, mentre ora la priorità è Antonio e tutte le sue necessità. Un destino che affrontano insieme ai loro due figli, forti e uniti, che aiutano il loro papà in ogni modo possibile.

Questa testimonianza, piena di amore e supporto reciproco, lascia un messaggio di speranza e di forza nell’affrontare le sfide più dure della vita.

È possibile conoscere la storia della SLA di Antonio, riascoltando la puntata a lui dedicata disponibile sul canale YouTube di Radio ISAV – Playlist Mondo SLA cliccando qui

Se sei un paziente SLA, o un familiare, ti invito a contattarci per raccontarci la tua storia e farla arrivare a quante più persone possibili, per sensibilizzare su questa patologia tanto aggressiva quanto poco conosciuta! Vi invitiamo inoltre a visitare il nostro sito (clicca qui) per leggere altre storie come questa!

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