Assegno di Inclusione: novità, ma per chi?

L’Assegno di Inclusione (ADI) consiste in un sostegno economico statale, di inclusione sociale e professionale, destinato ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico. Il contributo, introdotto dal 01 gennaio 2024, in sostituzione del reddito di cittadinanza, oggi include anche le persone con disabilità.

E’ una misura nazionale volta a contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.

Assegno di Inclusione: informazioni utili

Prima di tutto, l’Assegno di Inclusione deve essere richiesto all’INPS, presentando una domanda telematica, oppure rivolgendosi al proprio patronato o CAF, con una convenzione stipulata con l’INPS. Al momento della domanda, il richiedente viene informato sulle modalità necessarie, per ricevere il sostegno economico. 

In particolare, l’Assegno di Inclusione può essere richiesto, solo dopo essersi iscritti presso il Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL). Da qui, ogni richiedente sottoscrive un Patto di Attivazione Digitale (PAD) del nucleo.

Importante sottolineare che i beneficiari dell’Assegno di Inclusione devono partecipare ad un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Il percorso verrà strutturato, ricercando uno o più progetti adeguati ai bisogni del nucleo familiare e dei singoli componenti.

L’Assegno di Inclusione è erogato attraverso la Carta di inclusione, una carta di pagamento elettronico ricaricabile, emessa da Poste Italiane.

La Carta di Inclusione può essere utilizzata per:

  • acquisti di beni e servizi, previsti dalla normativa, tramite POS su un circuito MasterCard;
  • effettuare prelievi di contante;
  • bonifico mensile SEPA o Postagiro presso gli Uffici Postali per la rata dell’affitto;
  • pagare le utenze domestiche con bollettini o MAV postali presso gli Uffici Postali;
  • usufruire di agevolazioni per utenze elettriche e/o fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate;

Quali sono i requisiti per presentare la domanda

Per poter beneficiare dell’assegno di inclusione è necessario che il nucleo familiare rispetti determinati requisiti. I requisiti che vengono valutati riguardano la residenza, la cittadinanza, la condizione reddituale e la composizione del nucleo familiare.

Tra i requisiti di cittadinanza e residenza vi sono:

  • l’essere cittadini italiani, comunitari o extra UE con permesso di soggiorno
  • l’essere residenti in Italia da almeno cinque anni, gli ultimi due in modo continuativo

In aggiunta, i requisiti riguardanti la condizione reddituale e la composizione del nucleo familiare, sono:

  • un’ ISEE inferiore a 9.360 euro annui;
  • un reddito familiare complessivo non superiore a 6.000 euro annui;
  • un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro (esclusa la casa di abitazione);
  • un patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro, invece fino a 10.000 euro per nuclei con più componenti;
  • la presenza di persone con disabilità;
  • la presenza di i minorenni; 
  • la presenza di persone over 60;
  • la presenza di una condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

L’importo dell’assegno di inclusione, varia in base alla composizione del nucleo familiare ed è calcolato sulla base di una scala di equivalenza. La scala di equivalenza tiene conto di diversi fattori:  

  1. numero di componenti della famiglia;
  2. eventuali condizioni di fragilità. 

In particolare, nel calcolo dell’assegno di inclusione l’INPS assegna coefficienti specifici per ogni membro del nucleo familiare, in base alla sua condizione. Di fondamentale importanza è il riconoscimento dei “carichi di cura”, ossia la  presenza di membri della famiglia che necessitano di assistenza. 

Le novità introdotte dall’INPS per il 2025 

La vera novità introdotta dall’INPS riguarda il riconoscimento dei “carichi di lavoro”. E’ stata introdotta una semplificazione del calcolo dei coefficienti nella scala di equivalenza al fine di garantire maggiore equità ai nuclei familiari nei quali vi è la presenza di membri della famiglia che necessitano di assistenza. L’ obiettivo è di rendere più equa e automatica l’attribuzione dell’assegno, evitando così possibili ritardi nella valutazione delle domande o errori che possono penalizzare i nuclei familiari.

Fino ad ora, nella domanda per l’assegno di inclusione era necessario dichiarare esplicitamente i carichi di cura. Da oggi,  invece l’attribuzione del coefficiente per i carichi di cura sarà automatica. E’ proprio questa la principale novità presente nel Messaggio n. 592 del 17 febbraio 2025 dell’INPS. 

Nello specifico, adesso il coefficiente verrà riconosciuto d’ufficio ai componenti maggiorenni del nucleo familiare, che si occupano di persone con disabilità o minori di tre anni, anche in assenza di una specifica dichiarazione nella domanda. Il coefficiente che sarà attribuito per ciascun componente maggiorenne con carichi di cura è di 0,40. 

L’attribuzione automatica del coefficiente implica che: 

  • non sarà più necessario indicare esplicitamente il carico di cura;
  • il parametro sarà automaticamente valutato sulla base delle informazioni già in possesso;
  • possibili errori o esclusioni dovute a dichiarazioni incomplete o sbagliate saranno ridotti.  

In questo modo, migliorando l’efficacia dell’assegno di inclusione, si garantisce un supporto concreto e un adeguato sostegno alle famiglie più vulnerabili. Inoltre si riduce il carico di lavoro burocratico a cui troppo spesso sono sottoposte le persone che vivono già la difficile condizione della “cura dell’altro” clicca qui

Sicuramente, l’obiettivo è di garantire una maggiore tutela per le famiglie che si prendono cura di persone in condizioni di fragilità.

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