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La SLA di Osvaldo

La SLA di Osvaldo | Oggi andiamo a trovare Osvaldo a Roseto degli Abruzzi. Sua moglie Adelina e la figlia Federica si prendono cura di lui e fin dal primo giorno si sono distinti per un’assistenza ottimale e ben organizzata.

La SLA di Osvaldo 

Osvaldo ha scoperto di avere la SLA a 63 anni, nel 2017, e due anni dopo si è sottoposto all’intervento di tracheostomia. È originario di Morrodoro, ha tre figli e per quarant’anni ha fatto il meccanico. Un lavoro che da semplice professione è diventata una grande passione. Nel tempo libero invece amava andare alla ricerca di funghi in montagna con gli amici. Un giorno, mentre era in gita a Roma con la famiglia, sua figlia si accorse che zoppicava un po’. Dopo una serie di controlli ed esami non era risultato alcun problema, di conseguenza si sono rivolti al neurologo che ha dovuto dargli la brutta notizia. “Vorrei dire a tutti gli altri pazienti di prendere questa condizione con filosofia, anche se non è semplice” afferma Osvaldo. “La SLA è una brutta bestia ma ho deciso di andare avanti per l’amore della mia famiglia“. 

Parliamo con la moglie Adelina

L’organizzazione familiare in casa è iniziata molto presto, a circa 5/6 mesi dalla diagnosi. Fin da subito si sono dimostrati aperti all’essere aiutati ed hanno contattato l’Associazione ISAV per capire come comportarsi al meglio per gestire questa difficile situazione. Ogni giorno Adelina si sveglia alle 7:00 per andare al lavoro, mentre una badante si prende cura di Osvaldo per 8 ore. Dalle 15:00 in poi Adelina cerca di occuparsi personalmente di suo marito, ma quando non può ci sono delle care amiche disposte ad aiutare in casa. Tra i servizi offerti, le amicizie e il personale pagato, ogni giorno in casa girano 6 persone che supportano Adelina e il marito in tutte le faccende quotidiane. Grazie a questa situazione Adelina riesce a mantenere il lavoro nonostante tutto, un traguardo importantissimo per una famiglia con un caso di SLA.

Parliamo con la figlia Federica

Federica vive a pochi chilometri dalla casa del padre ed è costantemente supportata dalla sua congregazione. Sono due fattori importantissimi che le permettono di essere sempre presente e di aiutare la madre nei suoi compiti, anche in tutto ciò che va oltre l’assistenza quotidiana. “Spesso la cosa più faticosa non è l’assistenza al familiare, quella la si fa volentieri e con amore, bensì tutta la burocrazia che ruota intorno ai vari servizi“. Federica ormai sa bene che, in situazioni come queste, bisogna lottare per ottenere ciò che ci spetta di diritto. Tutti i pazienti non autosufficienti hanno un livello di bisogni molto alto, ma quando parliamo di pazienti SLA questo livello cresce in maniera esponenziale, soprattutto dopo tracheo e PEG. 

L’efficienza e la forza con le quali Adelina e Federica si prendono cura di Osvaldo ancora oggi ci sorprendono e sono una grande fonte di ispirazione. Vi invitiamo caldamente ad ascoltare le loro parole tramite il video sul nostro canale YouTube cliccando qui. In ogni caso è disponibile anche il podcast sul sito di Radio ISAV.

La scorsa volta siamo andati a trovare Mara a Scerne di Pineto. La sua è una SLA diversa, con un lento decorso che ancora le permette di essere autonoma grazie all’utilizzo di vari ausili come lo scooter elettrico e il deambulatore. Se ti sei perso l’incontro clicca qui.

 

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