I Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, meglio conosciuti come PDTA, nascono dall’esigenza di continui miglioramenti nell’assistenza dei pazienti. Per questo, i PDTA rappresentano nel panorama sanitario dei percorsi innovativi, a garanzia di un’assistenza sanitaria completa e efficace, soprattutto per i pazienti affetti da patologie croniche e/o complesse, come la SLA.
I PDTA promuovono una certa standardizzazione delle prestazioni, basandosi sulle evidenze scientifiche e l’integrazione delle cure. In questo modo si garantisce un’equità nell’accesso alle cure e una migliore coerenza degli interventi. Il paziente inserito in un PDTA è seguito con continuità, questo consente di garantire il più possibile un miglioramento della qualità della vita.
PDTA: Cosa sono i “Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali”?
I Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) sono percorsi che vanno oltre al concetto di singole prestazioni. Sono percorsi di assistenza integrata, progettati specificamente per gestire patologie croniche di elevata diffusione e rilevanza clinica. Vista la complessità degli interventi clinici, prevedono un lavoro multidisciplinare tra i diversi specialisti e professionisti sanitari. Precisamente, le aziende sanitarie hanno realizzato delle linee guida utili a definire le modalità, le tempistiche e la sequenza delle prestazioni dal momento della presa in carico del paziente.
I PDTA si presentano come un percorso diagnostico e terapeutico, dove vengono ben descritte tutte le attività. Parliamo ovviamente di attività di diagnosi, di trattamento e di assistenza, strutturate in maniera appropriata alle esigenze individuali di ciascun paziente, quindi in maniera coerente ad ogni fase del percorso di cura.
Dunque, la progettazione di un PTDA è una procedura importante poiché richiede una visione a 360 gradi di tutti i fattori organizzativi e operativi. Bisogna tenere in considerazione fattori tecnico-professionali, gestionali, con un attenzione dettagliata delle esigenze dei pazienti, e degli operatori sanitari. Inoltre, i percorsi attivati a livello regionale, possono essere diversi gli uni dagli altri, ma non cambiano gli obiettivi e le strutture comuni.
Nello specifico, i Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali sono stati pensati per raggiungere determinati obiettivi fondamentali:
- una globalità degli interventi: ogni paziente riceve un approccio completo e personalizzato alla sua patologia fornendogli tutte le cure necessarie per gestire efficacemente la sua condizione di salute;
- un’efficacia dell’assistenza sanitaria : le prestazioni sanitarie sono erogate con standard elevati di qualità;
- una continuità delle cure: si garantisce una transizione fluida e continua tra i diversi ambienti di cura (ospedali, strutture ambulatoriali e servizi territoriali) ;
- una variabilità ridotta: i PDTA riducono la variabilità nei trattamenti offerti ai pazienti affetti dalla stessa patologia;
- un supporto concreto ai familiari e ai caregivers: creare una rete di supporto utile ad affrontare tutte le difficoltà che la famiglia si trova a affrontare.
Affinché i PDTA raggiungano questi obiettivi, il sistema sanitario deve sviluppare una medicina “di iniziativa” e “proattiva”, attraverso il potenziamento della rete dei servizi territoriali.
I PTDA per le malattie croniche come la SLA
Sappiamo bene che i pazienti affetti da malattie croniche, come la SLA, si trovano a vivere quotidianamente una condizione di progressione clinica e di lunga durata della malattia. In particolar modo, una malattia come la sclerosi laterale amiotrofica richiede, già in fase di diagnosi clicca qui, un elevato numero di prestazioni mirate e interconnesse. Perciò, i PDTA si inseriscono significativamente come strumenti clinici efficaci per affrontare in modo completo e globale le esigenze di questi pazienti.
I PDTA garantiscono ai pazienti una sequenza integrata di percorsi diagnostici e terapeutici caratterizzati da competenze specialistiche diverse, inserite in un modello assistenziale multi-livello. Ovviamente alla base di questi percorsi ci sono protocolli ben definiti, che incorporano le migliori pratiche cliniche basate su evidenze scientifiche affidabili.
Per una persona affetta da SLA, i Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali rappresentano la possibilità di rispettare il suo principio di autonomia. Il paziente è inserito all’interno del percorso come parte attiva nel processo assistenziale. Insieme ai suoi familiari, ha la possibilità di essere informato in maniera esaustiva e costante, soprattutto nella gestione dei problemi relativi alla malattia clicca qui per maggiori informazioni.
In aggiunta, questi percorsi sono inseriti in diversi contesti e luoghi di cura, a partire dall’ambiente ospedaliero sino a tutte le strutture e organizzazioni territoriali. Attraverso questi interventi, la presa in carico del paziente riguarda la persona nella sua totalità, accogliendo i suoi bisogni e migliorando così la qualità di vita, sua e dei suoi caregivers.