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La proteina Ciclofillina è coinvolta nella Sla?

Abbiamo parlato della sperimentazione sulla proteina ciclofillina condotta dall’Istituto Mario Negri di Milano e il suo potenziale coinvolgimento nella Sla, con il Prof. Andrea Calvo, neurologo, esperto di neuroscienze e professore presso l’università Rita Levi Montalcini di Torino.

Quali sono state le fasi di sperimentazione sulla ciclofillina?

L’istituto Istituto Mario Negri, più di quindici anni fa, ha concentrato la sua attenzione nello studio della proteina ciclofillina. Pare che essa sia coinvolta nel metabolismo della proteina TDP-43, che a sua volta è coinvolta nel manifestarsi della Sla. Di questo argomento, e della predisposizione alla Sla, abbiamo parlato con il Dott. Christian Lunetta ed è possibile leggere maggiori informazioni cliccando qui. Lo studio, coordinato della Dott.ssa Valentina Bonetto, ha evidenziato che una presenza ridotta, o la completa assenza di ciclofillina, causi problemi nel metabolismo della proteina TDP-34 e comporti quindi una riduzione nell’attività dei motoneuroni. La sperimentazione è stata, come da prassi, svolta sul modello animale dando importanti risultati. 

Quali strade apre questo studio nella cura e nella diagnosi della Sla?

I dati raccolti fanno pensare che aumentare l’attività della ciclofillina possa dare vantaggi sia sul piano diagnostico che terapeutico. Infatti è già in atto la fase successiva dello studio che riguarda gli approcci terapeutici sul modello animale. Dall’esito di questa fase, si spera di poter avviare la sperimentazione sull’uomo. Ovviamente, spiega il Prof. Calvo, la ricerca ha bisogno di tempo. Attualmente si sta valutando la possibilità di rintracciare dei parametri che aiutino la prognosi della malattia. L’obiettivo è poter fornire dati rilevanti sull’avanzamento e l’aggressività della malattia. Pazienti e famiglie, suggerisce il professore, devono informarsi sulle sperimentazioni anche con l’aiuto delle associazioni e degli esperti. Il Prof. Calvo, a tal proposito, ha dedicato del tempo per rispondere ad alcune domande dei pazienti, pertanto ti invitiamo ad ascoltare la puntata integrale sul nostro canale YouTube cliccando qui.

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