isav Onlus malati SLA Abruzzo

La ventilazione meccanica non invasiva

Abbiamo parlato con il Dott. Franco Pallini di ventilazione meccanica non invasiva. Egli si è formato con lo pneumologo Dott. Paolo Banfi, con cui ha poi iniziato una collaborazione a distanza con l’obiettivo di migliorare la diagnosi nei pazienti con problemi respiratori. Fino agli anni ’90 per trattare questo genere di pazienti si procedeva direttamente alla tracheostomia. Di questo particolare intervento chirurgico abbiamo parlato, più nello specifico, con il Dott. Claudio Caporale ed è possibile leggere l’articolo cliccando qui.

Quali sono i benefici di fare la ventilazione meccanica non invasiva?

La ventilazione meccanica non invasiva, detta anche NIV, garantisce un supporto ventilatorio meccanico per i pazienti che presentano una riduzione delle capacità del muscolo respiratorio. Viene effettuata tramite maschera facciale, boccaglio o casco, a seconda delle necessità del paziente e in base all’avanzare della malattia. Nei pazienti con Sla, che presentano sintomi diversi essa agisce favorevolmente sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita, permettendo di ritardare l’intervento di tracheostomia. Pertanto è fortemente consigliato l’utilizzo della macchina all’insorgere della malattia. Tuttavia il successo della macchina è minore quando il soggetto in questione presenta dei problemi bulbari, che manifestano fatica a deglutiretossire e parlare

Ci sono differenze tra i respiratori?

L‘utilizzo della macchina per la ventilazione meccanica dipende dall’aggravarsi dei sintomi e di conseguenza è importante valutare le capacità vitali del paziente, per decidere il momento migliore per intervenire. Il Dottor Pallini ha spiegato, nel corso dell’intervista che puoi ascoltare sul nostro canale YouTube cliccando qui, che non ci sono differenze sostanziali tra i macchinari. La performance, invece, dipende principalmente dal professionista e dalla potenza delle turbine della macchina. Infine, rispondendo alla domanda di un ascoltatore riguardo un problema sorto a giugno 2021, riguardo il rilascio di sostanze tossiche, come comportarsi, ha esortato i pazienti a non interrompere la terapia, poiché non si sono evidenziati problemi rilevanti.

Facebook
Twitter
Email
Print